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Con emozione... con emozione altissima - Trilogia
DisponibileL’ipotesi Paolo Vinti è: la vita di un filosofo e poeta. Sovente si usa l’attributo «filosofo» tanto per dire, esagerando, infiorettando, leccando posteriori. La patente di filosofo è consegnata con sventatezza: nel corso degli anni si sono sentite espressioni come «il filosofo Rocco Buttiglione», e chiunque scriva di filosofia è autorizzato a dirsi filosofo. Chi scrive di ciclismo manca di essere un ciclista, recensire una mostra manca di rendere pittori, ma per la filosofia è diverso: todos caballeros, tutti filosofi. Paolo, invece, è filosofo per davvero. Leggendolo e ascoltandolo con attenzione, risultano evidenti una conoscenza profonda e un uso innovativo della filosofia continentale, della dialettica e del pensiero francese degli anni Sessanta-Settanta. Paolo manca di indulgere in quello che in inglese viene chiamato «name dropping», gettar lì il nome di questo o quel grande pensatore per far capire che lo si è letto e lo si conosce a menadito. Tuttavia è chiaro, seguendo i concetti che usa, che in lui trova corpo e sintesi una molteplicità di percorsi teorici. La sua elaborazione è interna al filone marxista, ma aperta ad altre visioni e pulsioni, purché permettano di immaginare il comunismo come liberazione degli umani e realizzazione delle potenzialità della specie. L’ipotesi Paolo Vinti è: il corpo di un filosofo di strada. Come Socrate, che stava nell’agorà, nella piazza, nelle vie ad interrogare la gente. Come Diogene, che viveva in una botte e girava di giorno con una lanterna accesa, e quando gli chiedevano «Ma che fai?» rispondeva: «Cerco l’uomo.» Paolo fa filosofia con le parole, ma soprattutto la fa con la parola incarnata, con il corpo, con l’esempio del suo modo di vivere, tutti i giorni. Vivere per le strade. L’ipotesi Paolo Vinti è: un poeta che usa la lingua a misura di precise, precisissime strategie testuali e corporee. Chi dedica a Paolo le pagine che state leggendo esercita il mestiere di scrittore. Uno scrittore sa riconoscere uno scrittore. Il linguaggio è un cantiere sempre aperto, dove lo scrittore passa le giornate, in bilico sulle impalcature del senso con in mano il secchio e la cazzuola, e in testa un cappello di carta di giornale. Paolo lavora in quel cantiere, e programmaticamente si adopera a forzare il linguaggio, ritmi, risonanze, timbri, accento strascicato, tutto il corpo che trema nell’emettere il suono, per schiudere l’immaginazione di chi ascolta.
Scheda tecnica
- Autore
- Paul Beathens
- Collana
- Personaggi, Politica, Storia locale
- Anno edizione
- Ottobre 2012
- Stampa
- Bianco e nero
- Copertina
- Morbida
- Rilegatura
- Brossura
- Formato
- 15,0 x 21,0
- Pagine
- 228
- EAN
- 9788895229118